lunedì 25 aprile 2011

3 cosa da ricordare quando si parla della “democrazia” degli Stati Uniti d’America

-Dalla nascita degli USA ad oggi, in pratica, solo due partiti si sono contendono i seggi al Congresso e la presidenza: i Democratici e i Repubblicani. Entrambi i partiti sono pesantemente influenzati da l’hobby e corporation, dalle quali dipendono per i finanziamenti (le campagne elettorali Usa sono le più costose del mondo) e dalle quali i singoli parlamentari si  lasciano spesso si cooptare per futuri incarichi una volta  fuori dalla politica.

-Gli Stati Uniti d’America non hanno, praticamente, un sistema sanitario pubblico, ma la salute del popolo è affidata alle assicurazioni private, che come tutte le imprese private mira al profitto, non alla salute pubblica.

-I deputati e i senatori appartengono in maggioranza alla elite benestante, bianca e anglofona, e sono per lo più avvocati o uomini d’affari. Molti inoltre sono assai  più ricchi dei loro elettori, oggi per esempio ci sono ben 237 milionari al congresso, il 44 per cento dei deputati e senatori.  Quelli con un patrimonio di oltre 200 milioni di dollari ognuno, sono cinque: il deputato Darrell Issa con 251 milioni: la collega Jane Harman con 245 milioni; il senatore Herb Kohl con 214 milioni; il senatore Mark Warner con 210 milioni e il senatore John Kerry con 209 milioni. In Senato la media dei patrimoni dei suoi membri sfiora i 2 milioni di dollari. La Camera è a un livello più basso, 622 mila dollari in media. La più ricca è Mary Shapiro, la leader della Sec (Commissione di controllo della Borsa), 26 milioni di dollari, seguita dalla segretaria di Stato Hillary Clinton, 21 milioni di dollari. Il presidente Obama possiede 4 milioni di dollari. (Questo spiega lo scarso sostegno alle politiche sociali che a quasi sempre a caratterizzato lo stato americano. I milionari pensano rimanere milionari non a migliorare la vita dei poveri).

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